Studiare, insegnare e ammonire (2)


BS"D
[contiene le halakhot di oggi e una halakhàh di Shabbat Qodesh]

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In favore della Hatzlachàh e della Hatzalàh di tutto il Kellal Israel, in particolare in Israele יע"א
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Abbiamo chiesto ieri [http://deroryqra.blogspot.co.il/2012/11/studiare-insegnare-e-ammonire.html] - perchè Ja'akov avinu ע"ה 8 (quasi) non ammonisce nella parashàh di questa settimana, la parashàh di Vayetzè, suo zio e futuro suocero Lavan ~ Labano? Non c'è dubbio che avesse visto presso tale figura, che si potrebbe definire molto peggio di un mafioso e di un gestore della malavita locale (e non solo - vedi Sefer HaYashar al termine della Parashàh e all'inizio) qualcosa che non andasse bene. Perchè non l'ha ammonito? 

Rivediamo la Mizvàh della Toràh vista nella Halakhàh di ieri (607) - "Hokheach Tokhiach et Ammittekha ~ Ammonire ammonirai i membri del tuo popolo", ossia solo sui membri del popolo ebraico c'è una mizvàh. (vedi anche Rashì ז"ל Sanhedrin 75 resh 'amud alef אם). Quindi apparentemente non devo ammonire un non ebreo se fa qualcosa di male? Distingue il Sefer Chasidim, che c'è una limitazione a questo - anche se non ho la mizvàh se non sul popolo ebraico se un non ebreo mi ascolta effettivamente, allora lì lo ammonisco - come vediamo da Yonàh. Ma nel caso sia in dubbio se mi ascolti, non devo entrare nella poco piacevole situazione di ammonirlo. D'altra parte però, nel caso di un ebreo, poichè ho la mizvàh di ammonirlo, persino se non mi sta a sentire devo insistere, fino a che non mi picchi o non mi maledica, e c'è chi sostiene che sia sufficiente se mi offende / risponde male ed è possibile basarsi su questa opinione. (vedi halakhàh 611 - qui sotto) 
Ma forse essendo stato genero, sarebbe stato ascoltato da Lavan. Vedremo quindi domani Be"H ב"נ וב"ש un ulteriore terutz ~ soluzione che viene a completare questa. 
Abbiamo imparato quindi B"H:

609. Ammonire anche se c'è il dubbio che non mi sta ad ascoltare. La mizvàh di "Hokheakh Tokhiach et Ammittekha ~ Ammonire ammonirai i membri del tuo popolo" si applica anche quando c'è il dubbio che l'ammonito non mi voglia ascoltare. In ogni caso devo compiere la mizvàh [cercando comunque di parlargli secondo le norme per farmi ascoltare, vedi halakhàh 610], fino a che non si crei un motivo per cui sono esente (vedi halakhàh 611, e vedi anche le halakhot di domani Be"H).

610. Come ammonire. Per ammonire una persona (che non sia mio padre o il mio Rav Muvhaq, ossia il Maestro di Toràh che mi ha insegnato la maggior parte della mia sapienza in un settore, per cui sono necessarie ANCHE ALTRE condizioni ulteriori] devo seguire alcune norme, tra cui - almeno inizialmente: 
(a) parlare in modo cheto [senza alzare la voce ad esempio] 
(b) e in modo piacevole [senza offendere o attaccare] 
(c) e lo informi che non lo ammonisce se non per il suo bene [importante, perchè spesso dal modo di ammonire si può sospettare o intendere che la persona abbia un secondo fine - solitamente un rendiconto personale - allora l'ammonito non accetta di "cambiare" per far guadagnare il prossimo] 
(d) e per portarlo alla vita dell' 'Olam HaBà - ossia si ricorda alla persona, dopo tutti questi elementi, che gli conviene a lui farlo, ricordandogli quanto ha da guadagnare rispetto alla difficoltà da mettere qui in questo mondo. In questo mondo ogni sforzo è limitato, mentre lì - ogni godimento è senza limiti [vedi anche http://www.youtube.com/watch?v=M7CU_6-hcBw] Quindi sicuramente c'è un ottimo rendiconto per migliorare la propria condotta. 
[vedi lungamente Rambam ז"ל Hilkhot De'ot 6.7-8, in particolare ciò che dice - וידבר לו בנחת ובלשון רכה ויודיעו שאינו אומר לו אלא לטובתו להביאו לחיי העולם הבא)

611. Esente dalla Mizvàh. Se ho cominciato ad ammonire, sono esente dalla Mizvàh se l'ammonito mi picchia (e c'è chi sostiene si appresti a farlo - vedi Sefer Haçhinnukh 429, vedi anche Rambam ז"ל Hilkhot De'ot 6:7) oppure se mi maledice o se mi offende. Da quel punto in poi è VIETATO ammonirlo su quella questione, perchè c'è scritto "אל תוכח לץ פן ישנאך" Al Tokhaçh letz Pen Isneeka ~ Non ammonire un buffone (compreso colui che non accetta un ammonimento per il suo bene - vedi 610) affinchè non arrivi a non sopportarti" [traduzione più corretta di Sinaàh - vedi Makkot 9 'amud bet]. (vedi Ramà ז"ל Orach Chajim 608:2, Mishnàh beruràh 608:11 e Sha'ar HaTziun 608:13)

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